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giovedì, gennaio 04, 2007

L'assassino ha diritto di parola

Tratto da Gliscomunicati.com

Un articolo di Orazio Fergnani

Gli speculatori – imprenditori, delinquenti per definizione, devono gratificare i ministeriali del Tesoro, che sono pi? bravi, pi? produttivi, pi? efficienti di tutti gli altri dipendenti statali;

Per i nostri degeneri governanti i soldati morti nell’adempimento del loro dovere sono meno importanti dei delinquenti amministrativi.

La legge finanziaria appena approvata far? sudare sangue e piangere calde lacrime a tutti i cittadini che hanno ancora paura di perdere qualcosa, oltre che la verginit? e la dignit? (questa gi? persa da un bel po’).
Basta pensare che per effetto del trasferimento delle competenze del catasto ai Comuni e la revisione degli estimi catastali, senza ulteriori procedure, tutti, o quasi tutti, gli immobili saranno tassati con imposizioni praticamente come minimo raddoppiate, se non triplicate.

Ora questa imposta frugalit?, questo obbligata sobriet? dei modi, se pure avesse ragione e motivo di essere andrebbe (il che assolutamente non ?), come prevede la legge andrebbe equamente ripartita fra tutti i cittadini, non si capisce infatti perché mentre i cittadini nella quasi totatilit? devono obtorto collo subire la durezza della manovra fiscale, d’altra parte i dipendenti del ministero del Tesoro possano gaudentemente attendersi delle festivit? da nababbi.

I vessatori del popolo, Padoa Schioppa, Visco, e gi? gi? a cascata, tra dirigenti, funzionari e personale, si spartiranno il bel malloppo di 447 milioni di euro (circa 900 miliardi di lire).


Dagospia, (Roberto D’agostino) che non ? una cima, ma evidentemente ha buone fonti ha svelato l’arcano.
Tremonti, che non ? da meno dei due sopraccitati, nella Finanziaria del 2004 dot? di una doppia retribuzione fuori contratto i dipendenti, funzionari e dirigenti vincolata agli ottenuti risparmi di spesa effettuati su tutti i capitoli di bilancio dello Stato; cosicché ogni dipendente del ministero del Tesoro (un vero tesoro questo ministero con i suoi dipendenti) riceve da allora :


fattorino, stipendio, tredicesima e circa 10 mila euro, su, su, fino a ;



16,5 mila euro circa per gli impiegati di grado superiore;



da 28 a 45 mila euro per i direttori generali;



il Capo Dipartimento, il Capo di gabinetto, il Capo degli uffici legislativi, che gi? prendono

cifre attorno ai 400 mila euro l'anno, in seguito a questo riconoscimento per le loro

dimostrate capacit? aggiungono la gratifica di 175 mila euro.

La Commissione Affari Costituzionali ha negato la legalit? di questa gratifica.

Nonostante ci? la C.I.S.L. , C.G.I.L. e U.I.L. hanno mobilitato il ministero inscenando manifestazioni nei corridoi del palazzo; sono stati rassicurati da Visco: la gratifica rimane.


Ci mancherebbe, …… ? una gratifica dovuta all’encomiabile ed alacre attivit? che ha permesso al ministero maggiori entrate dalla vendita degli immobili di Stato e risparmi di spesa sugli interessi, soprattutto per le aumentate entrate dovute ai controlli fiscali.


Dunque, il principio ispiratore del Regime ? questo :

le riduzioni dei servizi pubblici, i maggiori sacrifici imposti ai cittadini, le vendite dei beni pubblici grazie al governo Prodi – Schioppa – Draghi, in base alla finanziaria 2007 che per esempio fa pagare i ticket al pronto soccorso, aumenta le tasse in maniera abnorme, inutile, inopportuna, indebita,…….. si tramutano in vantaggio miliardari per i funzionari e dirigenti del ministero del Tesoro.

Questo mi sembra assolutamente demenziale, paradossale, folle, iniquo, ingiustificabile, osceno, infame.

Il Regime incomincia a manifestarsi esattamente per quello che ?, e come tutte le dittature giunte alla fase terminale dell’esistenza anche questa dimostra il suo lato pi? disprezzabile, l’inefficacia della sua amministrazione e la vessazione del popolo.

Viva gli evasori fiscali!, come ho gi? affermato, avendo in alternativa costoro preferisco “gli evasori fiscali”.

Ogni tanto appare sui giornali o telegiornali un qualche pseudo servizio che enfatizza l’efficienza della Guardia di Finanza : beccati 5 mila, poi 6 mila ed infine 7 mila evasori, con complessivamente un reddito di 15 miliardi di euro.

Pure cazzate, insostenibili al benché minimo esame.

Da sempre lo Stato non solo non recupera praticamente niente, ma per questa “lotta” (si fa sempre per dire) impiega notevoli risorse pubbliche in uomini e mezzi (CI RIMETTE!!).

Che gliene frega ai funzionari, e tutta la simpatica brigata, tanto i soldi spesi mica sono i loro, sono i nostri.

E soprattutto i “mitici” risultati nella lotta all’evasione, servono per far scattare l’agognata gratifica.


Qualche benpensante potrebbe ritenere che scoperto l’inganno sia trovata la soluzione, invece succede spesso che la situazione si ingarbugli ancora di pi?, infatti i dipendenti degli altri ministeri sono in subbuglio per la gratifica ed anche loro “giustamente”, vista anche la loro alta e meritoria professionalit?, vogliono la gratifica di fine anno.

E certamente non mancheranno di reclamare i loro diritti anche i dipendenti delle Regioni, delle province, dei Comuni, dei condomini, sostenuti nella lotta in difesa dei loro “diritti” dai sindacati che li assistono caritatevolmente ………. per “vocazione”……….. a prescindere.



Sempre per non rovinare la sua consolidata reputazione di governo ladro ed infame questo Regime ha modificato la Legge Finanziaria, agevolando coloro che hanno compiuto i reati contabili.

Non c'? pi? traccia invece nella Finanziaria dell'emendamento dal sottosegretario alla Difesa, senatore Lorenzo Forcieri dei Verdi : una norma, che stanziava 15 milioni di euro per :< i militari italiani che abbiano contratto infermit? a causa di contaminazione da armi e munizioni contenenti uranio, alle polveri sottili e alle radiazioni ionizzanti>.

Questa norma rappresentava una importante vittoria per i soldati e per le loro famiglie. Infatti sono iniziati i processi per i risarcimenti danni per le vittime della cosiddetta Sindrome dei Balcani e una norma simile sarebbe stata di notevole rilevanza per l'avvocato Tartaglia che difende le famiglie di 40 soldati deceduti dopo aver partecipato alle missioni di pace nei Balcani.

Ma l'emendamento, non si sa come né perché, ? sparito dalla Finanziaria.

Un colpo basso per tutte le famiglie che ancora una volta avevano riposto la loro fiducia nello Stato - commenta Domenico Leggiero dell'Osservatorio militare - evidentemente il potere militare ? intervenuto influenzando il governo e la sua linea politica.

L 'Osservatorio militare ha inviato un telegramma a Romano Prodi e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendo un intervento urgente. "faremo uno sciopero della fame, se necessario, con le famiglie dei militari in testa".

Qualcuno del Governo deve essersi accorto che il riconoscimento dei danni provocati dall'uranio impoverito avrebbe giocato a favore nei processi in corso, ed ha fatto in modo che sparisse la norma.

Qualcuno ha giocato sulla pelle e sulle speranze di decine di famiglie e di soldati che hanno avuto l'unico torto di ”morire per la Patria”,

quale patria?.

Ho lasciato per ultimo il boccone pi? indigesto.


Dal libro “I silenzi degli innocenti”, di Giovanni Fasanella e Antonella Grippo (Bur)

Antonio Iosa la sera del primo aprile 1980, a Milano, si trovava insieme altre persone in una sezione della Dc, quattro brigatisti vi irruppero, scelsero quattro fra i presenti, li fecero mettere contro il muro ed ognuno di loro spar? alle gambe di ognuno degli ostaggi. Riport? lesioni ad entrambe le arterie delle gambe, mai pi? un minuto senza dolore. "Mi ? capitato" dice di incontrare anche qualche ex brigatista rosso. Franco Bonisoli, per esempio: membro del commando che sequestr? Moro, oggi ? molto impegnato nel settore del volontariato. E’ successo casualmente a casa di amici comuni, appartenenti a Comunione e Liberazione che ha fatto una grande opera di proselitismo verso i brigatisti nelle carceri, aiutandoli anche a reinserirsi dal punto di vista lavorativo. Sapete, per esempio, che fine ha fatto Mario Moretti, il capo militare delle Br, nonché organizzatore del sequestro Moro e di una serie infinita di altri attentati?: ha avuto dalla Regione Lombardia l’incarico di ingegnerie tecnico per l’informatizzazione del carcere San Vittore. Attraverso una cooperativa legata a Comunione e Liberazione, l’”ingegner Borghi” del caso Moro ? diventato responsabile dei servizi informatici del carcere di san Vittore! E quando si ? trattato di trovare un lavoro a mio figlio Davide, ingegnere anche lui, il posto ? saltato fuori solo dalle inserzioni sul “Corriere della Sera”.

E Marco Barbone, il killer di Walter Tobagi? Il suo fu un pentimento di comodo, che gli procur? notevoli sconti di pena. Ebbe da Comunione e Liberazione il privilegio di essere considerato il capostipite della redenzione degli ex terroristi: beatificato e accolto con tutti gli onori nella comunit?, con tanto di posto di lavoro come premio…”

“In Italia, in tutti questi anni, abbiamo assistito di fatto a un perdono generalizzato concesso a mani basse dal potere politico senza pretendere, come espiazione, che gli ex terroristi raccontassero almeno tutta la verit?. Questo ? successo…


Si ? pensato di chiudere il capitolo degli anni di piombo attraverso la peggiore delle soluzioni politiche, un’amnistia strisciante, che si ? tradotta in una impunit? di fatto.

E noi, le vittime, siamo state trasformate in belve feroci assetate di vendetta.

Vittime tre volte: prima del terrorismo, poi dell’ingiustizia dello Stato e infine dell’offesa alla nostra immagine.

Una volta ho sentito un signore che diceva: “Non spetta alle vittime concedere il perdono, il perdono va concesso anche contro il parere delle vittime”. Quel signore era uno dei capi del servizio d’ordine di Lotta continua a Milano, oggi ? diventato sottosegretario alla Giustizia. Di quale giustizia?

Una volta, io e Maurizio Puddu fummo aggrediti da un senatore dei Verdi, Emilio Molinari, perché avevamo espresso dei forti dubbi sulla liberazione di Prospero Gallinari, il braccio destro di Moretti nel sequestro Moro.

Visitato in carcere e poi beatificato dal senatore Cossiga, per Gallinari si erano mobilitati altri 300 (trecento!) parlamentari: ne chiedevano la liberazione per motivi di salute.

Ci sembrava che non fosse cos? grave… Infatti oggi ? vivo e scrive anche libri, partecipa a convegni, insomma ? una persona normale: sta molto meglio di me, che sono costretto ad entrare ed uscire tutti i giorni da un ospedale.

Sentite che cosa scrisse, il senatore Molinari, sul “manifesto” del 17 novembre 1993: “Conosco la loro schizofrenia… - mia e di Puddu - quando mandano lettere piene di bisogno di punizione a tutti i parlamentari e ai giornali. Ragionevolezza da una parte… - dalla parte di Molinari, naturalmente - ed esasperazione dall’altra… frutto del marchio a fuoco delle ferite nelle gambe e nel corpo che sembrano trovare lenimento solo nel dolore, nella pena, forse nella morte che riescono a dare ad altri, a coloro che ritengono i propri feritori… Li capisco… - il senatore Molinari ci capisce! -, ma non pu? essere il loro bisogno di vendetta ci? che deve condannare a morte un uomo: Prospero Gallinari”.

Avete sentito? Bisogno di vendetta! Scrissi una lettera al “Manifesto” – mica per vendicarmi, semplicemente per esprimere il mio punto di vista - ma non fu mai pubblicata. Ho trovato ospitalit? solo sulla “Gazzetta della Puglia”, un mensile della comunit? pugliese a Milano.”

“Avverto un senso di profonda solitudine. Ci hanno isolati per paura del nostro punto di vista. E hanno stretto intorno a noi un cordone sanitario di silenzio. Tutto questo, mentre le televisioni e i giornali sono piene delle versioni dei fatti fornite dai brigatisti. Versioni di comodo, edulcorate e reticenti.

Sono stanco di parlare al vento, di confrontarmi con dei muri di gomma. Sono giunto al punto da provare quasi imbarazzo a definirmi una vittima del terrorismo. S?, per paura di essere accusato di avere la “vocazione al vittimismo” o, peggio, di trasformare il mio dramma in una professione.


La mia sofferenza ? reale ed ? di tutti i giorni che Dio manda in terra. Ma non voglio pi? parlarvi di questo, delle mie povere gambe macellate. No, basta. Mi sentirei umiliato, a farlo ancora. Ma credetemi: il dolore fisico ? niente in confronto al dolore provocato dalle ferite dell’anima. E’ l?, nell’anima, che continuano a spararci e a colpirci.

Leggo i giornali, guardo la televisione, ascolto le dichiarazioni di certi politici e di certi intellettuali. E tutte le volte ? come se volessero di nuovo costringermi a inginocchiarmi per colpirmi, come quella sera in una sezione della Dc”..-

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