Tratto dal sito gliscomunicati.com
Orazio Fergnani
Molk o Moloch : termine della religione siro-fenicia, designante sia il dio che il sacrificio di bambini consistente nell'olocausto di bambini per la salvezza della famiglia o della comunit?.e, talora, di adulti, a partire dal I millennio a.C., le colonie puniche d'occidente lo praticarono sino all'et? romana. I sacrifici erano compiuti nelle aree sacre che erano chiamate tofet.
Ne sono stati ritrovati anche in Sicilia e Sardegna, oltre che in Africa e Spagna. Una tofet sorgeva anche presso Gerusalemme, nella valle della Geenna, e venne distrutta dal re Giosia. Nella Bibbia si usa la forma molech, combinazione spregiativa di moloch e bosheth, vergogna e abominio, nel senso che gli Ebrei, popolo “superiore” per autoelezione, adoratori dell’unico e vero Dio, disprezzavano (concordo anch’io) giustamente i sacrifici umani.
I sacrifici umani al dio Moloch, come tutti i sacrifici umani di ogni epoca e latitudine avevano lo scopo di accattivarsi ed ingraziarsi la benevolenza del dio, che soddisfatto da tale alto riconoscimento, si riteneva avrebbe favorito ogni attivit? umana del suo fedele popolo adoratore.
Le finalit? opportunistiche erano due :
1) anche gli antichi sacerdoti sicuramente erano nel dubbio se il dio esistesse davvero o meno, ma nel dubbio utilizzavano la regola del maggior vantaggio con il minor rischio e costo sociale, mandavano a morte i pi? deboli ed ininfluenti individui all’interno del clan per ottenere il favore del dio (qualora fosse esistito);
2) in ogni caso il sacrificio del pi? debole sicuramente permetteva il controllo demografico ed alleggeriva il peso sociale dei morituri a vantaggio della rimanente popolazione che poteva spartirsi maggiori risorse e rendere pi? positivo il sistema economico. La fecero fino in tempi pi? vicini anche gli Spartani gettando dall’alto delle mura i bambini pi? gracili che davano minori garanzia di salute e produttivit? una volta divenuti adulti.
Nel primo caso si sarebbe ottenuto un doppio vantaggio, nel secondo uno solo, ma sempre un vantaggio.
Di pseudo – Moloch palesi e mistificati nel corso della storia ce ne sono stati innumerevoli, ed hanno assunto le forme pi? svariate ed impensabili.
Tutte le religioni di ogni genere, prima fra tutte la cara religione cristiana cattolica romana, che nel corso del suo millennio e mezzo di esistenza ha prodotto, a prendere per vero quanto asserito da essi stessi, il sacrificio di forse qualche migliaio di martiri e certamente, questo ? storicamente ed inconfutabilmente vero, provato inoppugnabile, di almeno venticinque/trenta milioni di inquisiti dalla Santa Inquisizione, massacri vari di Ariani (seguaci di Ario), Albigesi, dissenzienti, luterani, scismatici, non credenti, etc.etc..-
Ora saltando a pi? pari vari secoli e tralasciando il tema che merita ben pi? ampio dibattito, vorrei accentrare l’attenzione sempre sull’argomento dei sacrifici umani.
Dal disfacimento degli Staterelli italiani e soprattutto dalla conquista dello Stato della chiesa si form? lo Stato italiano, il lupo perde il pelo ma non il vizio, e soprattutto nel nostro caso ? accertato che ha cambiato soltanto l’etichetta, il contenuto non si ? neanche lontanamente pensato di cambiarlo, per il sano ragionamento che sistema che funziona non si cambia.
Vale la pena di ricordare che la ricca nobilt? nera romana mantenne infatti anche nella sconfitta tutti inalterati i sui diritti e prerogative di casta anche sotto i Savoia.
E via via con le epoche ? cambiato solo il padrone, ma la servit? ? rimasta la stessa. Sono sopravvenuti tutti gli sconvolgimenti del novecento, la forma ? cambiata, ma il contenuto ? rimasto lo stesso.
I sacrifici umani si sono sempre fatti e tuttora si fanno.
I riti si sono civilizzati, non si trucida pi? sull’ara sacrificale, non si scanna la gente sull’altare, ma i sacrifici ci sono, … eccome, e all’ingrosso pure, nelle sale operatorie dei centri ospedalieri statali e convenzionati.
Ricordiamoci sempre che il fine del sacrificio ? sempre l’eliminazione del peso sociale del singolo per il vantaggio del clan, del gruppo, della societ?.
Come tutti i Moloch anche gli Stati moderni hanno i loro Moloch, anzi la funzione seciale che un volta era di pertinenza del Moloch ora ? stata istituzionalizzate ed integrata come funzione (indichiarabile) dello Stato.sono dei Moloch.
Lo Stato italiano non fa nessuna eccezione, ? un Moloch con molte facce!!
Oggi voglio dimostrare che ogni Stato, ed anche lo Stato italiano, ha necessit? di eliminare una giusta quota di suoi figli perché solo cos? ritiene che il sistema sociale sia sostenibile!, e che solo cos? possa svilupparsi!!
Cosa assolutamente infame ed ignobile, perché altri sistemi ci sono, eccome!, ma questi sistemi non tornano utili ed a vantaggio della casta dei sacerdoti del Moloch.
E quindi si devono utilizzare i riti e le loro liturgie, chi non le segue viene scomunicato (come me appunto), estromesso dalla societ?, dileggiato, dimenticato, annullato.
MORTI DI STATO
Il Moloch italiano nello specifico richiede il sacrifico della vita di circa 140.000 cittadini all’anno cos? ripartiti :
A) morti per varie patologie, ma tutte derivanti dal fumo di sigaretta circa : 85.000;
B) morti per varie patologie, ma tutte derivanti dall’abuso di alcool circa : 40.000;
C) morti per incidenti stradali circa : 12.000;
D) feriti per incidenti stradali oltre 40.000 di cui invalidi permanenti circa : 15.000;
E) morti per A.I.D.S. circa : 889;
F) morti per overdose, derivante dal consumo di stupefacenti : 383;
G) drogati assuntori abituali di stupefacenti schedati oltre : 200.000;
in realt? molti, moltissimi di pi?, probabilmente 4/6 milioni; un italiano su dieci/quindici ? drogato, una percentuale del 10 % / 15 %, nulla di strano (sic!) che i nostri parlamentari siano drogati per il 30 % (trenta per cento).
Un esercito di cittadini muore annualmente non di cause naturali, come mai?.
Un esercito di feriti e di invalidi, come mai??
Un esercito di drogati, come mai???
E questo ormai da decenni, come mai????
Uno Stato etico ed i sui amministratori e funzionari dovrebbe chiedersi : < perché?, come mai? > appunto, mi sembrerebbe la cosa pi? logica da pensare, e forse questi soggetti l’avranno pure fatto, ma poi hanno scelto di scendere a pi? miti consigli, a compromessi, a “combines”, non vedo altra spiegazione logica.
Anche e soprattutto perch?, contrariamente a quanto affermato ripetutamente in precedenza, forse non ? neanche pi? conveniente economicamente per il Moloch.
Proviamo allora a ragionarci noi sopra.
Periodicamente gli enti governativi attraverso i media ed in particolare la TV di stato promuovono campagne di “sensibilizzazione” (io direi di prese per i fondelli) su alcune delle tematiche di quelle succitate come causa di morte, consideriamo quanto impegno per ogni causa di morte.
Primo punto – A.I.D.S.
Al primo posto come investimenti viene questo specifico capitolo, il contesto appare nel suo insieme palesemente incongruente e stridente, mi spiego; tutti avrete visto, letto, sentito le campagne di sensibilizzazione su come fare per evitare il contagio dall’A.I.D.S., addirittura e per fortuna le meritorie campagne educative anche nelle scuole, assolutamente giusto.
Ma mi sorge evidente il contrasto tra impegno e dispiego di mezzi e risorse per un problema che riguarda
889 morti all’anno, cio? lo 0, 000014816 della popolazione italiana, cio? per capire meglio, meno di una persona su sessantamila!!!
C’? qualcosa che non mi quadra, perché tanti investimenti per un problema che riguarda una esiguissima minoranza della popolazione, come mai?.
SECONDO PUNTO – OVERDOSE DA STUPEFACENTI
Altrettanta profusione di risorse per le problematiche derivanti dall’assunzione di stupefacenti per l’impegno mediatico investito a piene mani, seppure non quantitativamente pari a quello messo in atto per le campagne anti A.I.D.S., come mai?.
TERZO PUNTO – MORTI A SEGUITO DI INCIDENTE STRADALE
Avete mai visto una seria campagna di informazione sulle morti derivanti da incidenti stradali?, nulla di neppure lontanamente paragonabile a quelli appena accennati, come mai?.
QUARTO PUNTO – MORTI DA ABUSO DI ALCOOL
Avete mai visto una seria campagna anti alcolismo??, come mai?
QUINTO PUNTO – MORTI DA FUMO DI SIGARETTE
Qui, a onor del vero bisogna dire che lo Stato realizza campagne informative attraverso tutti i mezzi di comunicazione a ciclo continuo, e bisogna dare atto allo Stato che addirittura fra i primi Stati al mondo ha promulgato una serie di leggi per la sanzione dei fumatori nei locali pubblici, ed ha messo in atto tutta una serie di disposizioni per i gestori dei locali pubblici, equiparandoli addirittura alla funzione di pubblici ufficiali nel controllo dei trasgressori. Tutto giusto, perfetto, per questo verso condivisibile. Come mai vedremo dopo.
Quindi appare evidente che :
1) alcune temi sono stati affrontati con campagne informative massicce a fronte di un problema assolutamente insignificante;
2) altri temi sono stati affrontati con mezzi insignificanti, inutili, inafferenti alla gravit? e seriet? del problema;
3) ancora altri non sono stati affrontati per nulla;
4) ci dovrebbe essere a questo punto un’altra categoria, ma per onor di Patria evito di evidenziarla.
Cerchiamo di dare una spiegazione logica.
La sommatoria ? questa si fanno enormi e continuative campagne informative per motivi di piccola entit?, non si fanno o si fanno blandamente campagne informative su estese, generali, enormi problematiche che coinvolgono masse notevolissime di cittadini.
La domanda ? sempre la stessa : < CUI PRODEST?>.
MORTI PER FUMO DI SIGARETTA
Ha poco da fare campagne di informazione, di “sensibilizzazione”, di dissuasione il Moloch, quando per altro verso distribuisce in regime di monopolio, attraverso le tabaccherie (come fanno i tabaccai, che dovrebbero essere persone normali, a fare per mestiere gli assassini e gli appestatori sociali, ma non hanno mai crisi morali, esistenziali??), non contenti per?, non solo distribuiscono, ma anche producono in proprio (non sono aggiornato, i Monopoli di Stato sono stati poi venduti?), poi visto che ci sono contrastano la concorrenza (illegale dicono) del contrabbando.
Uno Stato etico non produrrebbe sigarette sapendo di mandare a morte dopo lunghe sofferenze, e soprattutto dal punto di vista meramente ed economicamente opportunistico dopo costose cure ospedaliere ed assistenziali.
85.000 morti all’anno immagino che prima di morire di cancro o di polmonite, o altro sicuramente subiscono ricoveri ospedalieri, cure mediche, interventi chirurgici, chemioterapie, cobaltoterapie, etc.etc.. Nessuno ad oggi che io sappia si ? presa la briga di verificare a quanto ammontano queste spese per singolo malato e complessivamente, ma un conto molto grossolano ? possibile farlo solo per determinare l’ordine di grandezza della cifra.
Proviamoci a grandi linee.
Allora, ponendo che un ricovero ospedaliero costi attorno ai 400 euro al giorno, supponendo che il ricovero duri almeno trenta giorni, solo nell’anno della morte del soggetto, senza quindi considerare eventuali ricoveri pregressi, diciamo, ne deriva che il costo della degenza di ogni malato ? di 12.000 Euro, probabilmente il malato subisce un intervento di rimozione del cancro o di altro, il cui costo ritengo si aggiri quantomeno sui 4.000 Euro, altri trattamenti terapeutici vari altri 1.000 Euro, ne consegue una cifra totale attorno ai 17.000 Euro a malato. Poniamo pure che abbia esagerato e che non tutti i moribondi vengano ricoverati ed operati, poniamo quindi che soltanto uno su due lo sia, quindi 17.000 Euri x 85.000 moribondi diviso 2, ne deriva una cifra totale nazionale di 722.500.000 Euro, che se la gente non fumasse, non sarebbe necessario spendere.
Ma a chi va questa massa enorme di denaro??
Una cosa ? indubitabilmente certa, il denaro esce dalle tasche dei cittadini, sia in maniera diretta che indiretta passando attraverso il prelievo fiscale dello Stato che poi ci finanzia la Sanit?.
Qui si evidenziano sostanzialmente due flussi:
1) questi soldi devoluti a spese mediche vanno nelle tasche degli operatori ed imprenditori della sanit? : produttori di biomedicali, medicinali, apparecchiature, proprietari di cliniche private, Luminari della medicina e della chirurgia, etc., etc.;
2) ma ancora prima sono andati nelle tasche delle multinazionali del fumo, nelle tasche di alcuni settori degli enti dello Stato, in tangenti varie pi? o meno occulte, nelle tasche dei pubblicitari e delle agenzie pubblicitarie, nei media che hanno ricevuto i finanziamenti delle multinazionali del fumo, soldi originariamente dei cittadini.
Questo ? il nostro primo Moloch il nostro primo cancro.
MORTI PER ABUSO DI ALCOOL
Avete mai sentito che qualcuno sia morto per abuso di alcool, succede esattamente come per i Cinesi residenti in Italia che sono immortali, avete mai sentito di un Cinese morto???
Bando agli scherzi, i Cinesi muoiono in Italia esattamente come 35/40.000 italiani a causa dell’abuso di alcool.
La cosa curiosa e paradossale ? che la stampa non ne parla, non ne parla la Tv, ma non ne parla neppure la gente a tu per tu!
C’? sempre la spiegazione a tutto basta cercare.
Basta sempre cercare a chi torna conveniente una determinata situazione ed il suo mantenimento stabile.
Nel caso dei Cinesi la spiegazione ? facile ed immediata; il cadavere del morto si rimanda in container in Cina e sempre tramite container arriva un altro Cinese vivo e vegeto che prende il posto e l’identit? all’anagrafe italiana dell’altro deceduto e rimpatriato.
E il vantaggio, in tutti i sensi, c’?, eccome.
Per quanto riguarda invece gli alcolizzati di cui non si sa che esistano, e meno che mai che muoiano, si possono ipotizzare varie soluzioni, una mi sembra da preferirsi.
Tutte le parti in causa hanno interesse che il fatto (la notizia della morte e del precedente assiduo attaccamento alla bottiglia), si sappia in giro. Ognuno per un suo diverso motivo per? coincidente negli intenti e negli interessi.
E qui bizzarramente bisogna prendere atto di una doppia morale, quando si ? in compagnia, convivialit? si invita tutti a bere anche esagerando, si osserva : < ….. ? ciuco, allegria!
Viceversa i famigliari del morto, per una forma particolare di ipocrisia, di ritrosia, riservatezza postuma, tendono a tutelare la buona immagine del morto per un fatto che la morale corrente considera abbastanza riprovevole ….. < era un ubriacone….>, tende a nascondere la causa della morte.
D’altra parte la filiera di produzione degli alcolici e della distribuzione.
Nulla di personale contro i produttori di alcolici, anzi io sono un estimatore della nostra cultura enologica e della distillazione, se non ci fosse la possibilit? di bersi un buon bicchiere di vino sarebbe un ben triste mondo, ma questo non mi impedisce di considerare comportamenti secondo me censurabili.
Io penso che il vino, la birra, i distillati, e tutti gli alcolici siano un alimento come un altro, anzi sotto l’aspetto ludico – sociale addirittura fondati della nostra cultura e della nostra societ? e quindi da tutelare e preservare, ma da centellinare, da contingentare, da autoregolamentare attraverso una educazione alimentare che nelle nostre scuole non esiste e a cui purtroppo molte famiglie non suppliscono.
Anzi molto spesso alcune famiglie nella loro ignoranza incentivano il consumo smodato di alcolici.
Qui non ? possibile identificare soggetti specifici destinatari dei vantaggi economici dell’abuso, il problema ? sicuramente molto complesso e riguarda principalmente il grado di percezione della pericolosit? personale e soprattutto sociale dell’abuso di alcolici.
Questo problema si pu? risolvere attraverso tanti piccoli e diversificati accorgimenti messi in atto da una serie di soggetti della filiera dalla produzione al consumo, ad esempio incominciando a sensibilizzare i commercianti a non vendere neanche bottiglie di birra ai minorenni.
Ma soprattutto lo stato deve incominciare a realizzare campagne informative sulla pericolosit? dell’abuso di alcolici, mettendo ad esempio sulle etichette delle bottiglie frasi analoghe a quelle scritte sui pacchetti delle sigarette.
Probabilmente pochissimi diventeranno astemi, ma almeno avranno la soddisfazione di morire informati, cos? almeno uno degli obblighi della societ? verso il cittadino sar? compiuto e quantomeno noi come societ? in parte ci autoassolveremo.
Considerando i dati di prima per quanto riguarda il ricovero e le cure ne deriva che otterremo una cifra totale di 340.000.000 di Euro :
E questo ? il secondo Moloch
MORTI A SEGUITO DI INCIDENTE STRADALE
Qui invece sappiamo benissimo che cosa provoca gli incidenti e chi ? responsabile della strage dei circa 12.000 cittadini l’anno.
Non ricordo bene le percentuali, ma la sostanza non cambia, sappiamo infatti che:
1) oltre il cinquanta per cento dei sinistri avviene per il cattivo stato di manutenzione;e sappiamo (se non ricordo male);
2) circa il venti per cento deriva da eccesso di velocit?
3) almeno il cinque per cento dei sinistri viene causato da guidatori in stato di ebbrezza da alcool;
4) e un altro cinque per cento circa a stato di alterazione a causa di assunzione di droghe:
tralasciando le altre cause di incidente siamo arrivati a circa l’ottanta per cento delle cause di incidente.
MOTIVO UNO
La manutenzione delle strade ? da decenni allo sbando, in particolare da quando ? stata abolita la figura dello “stradino” che presidiava e sorvegliava il suo tratto di strada, le condizioni renderebbero secondo le norme comunitarie impercorribili un numero enorme di strade, e per ovviare a ci? gli ispettori dell’A.N.A.S. (CHE PER INCISO AVREBBE DOVUTO ESSERE STATA DICHIARATA FALLITA DA ALMENO UN DECENNIO) continuano nella loro opera mistificatrice dichiarando le strade percorribili, seppure palesemente fuori norma, per? transitabili solo ad andatura di cammello o di ciuccio, per cui vediamo sulle rampe insegne di procedere a massimo 10 km/ora, sulle superstrade in perfetto rettilineo velocit? massime di 70 km/ora, etc.,.
Decisioni prese con il triplo scopo :
a) di tutelarsi in caso di incidente, in quanto limite di velocit? eccezionalmente basso;
b) e contemporaneamente di responsabilizzare il cittadino inadempiente alle limitazioni di legge….
<…. Procedeva a 90 km/ora ….. era un fuorilegge>.
c) e “dulcis in fundo” ti sanziono pure, anche con l’autovelox abusivo se necessario.
Non conosco ente pubblico pi? corrotto dell’A.N.A.S sotto qualunque profilo. Mi domando che fine ha fatto la verve da questurino di Antonio di Pietro adesso che ? ministro delle Infrastrutture, si sar? fatto contaminare le narici da segugio dall’ambiente in dissoluzione e putrefazione?
Arricchirsi sulla morte di uomini ? davvero esecrabile, e anche soltanto mantenere una posizione di responsabilit? su cui incombono decine di migliaia di morti ? altrettanto ripudiabile, censurabile, vergognoso.
MOTIVO DUE
Dell’abuso di alcol abbiamo gi? disquisito.
MOTIVO TRE
Altrettanto dicasi del assunzione di droghe.
MOTIVO QUATTRO
Dell’eccesso di velocit? bisogna dire invece con la dovuta enfasi.
Una domanda mi arrovella il cervello da quando quell’emerito politico che risponde al nome di Ferri, nel suo allora ruolo di Ministro delle Infrastrutture (che allora si chiamava Lavori Pubblici) decise che le auto dovevano viaggiare alla velocit? masima di 130 km/ora.
< Perché mai centotrenta e non centocinquanta, o meglio cento (cifra pari), quale sar? mai stato un metodo, se c’? mi stato un metodo, per decidere una quantit? piuttosto che un’altra.
Qui ed ora ? del tutto ininfluente. Ai posteri l’ardua sentenza.
Ora invece la considerazione di fondo ? questa.
Perché costruire autovetture berline famigliari di 1600/2000 centimetri cubici che ormai dispongono di 150/250 Cv. E raggiungono i 100 km/ora in 5/8 secondi, e arrivano a velocit? massime di 200/250 km/ora.
Premesso che io, fra gli altri studi, mi sono diplomato perito industriale specializzato in meccanica e macchine idrauliche (nella stessa scuola del ministro Di Pietro, ci conosciamo) e quindi sono sufficientemente competente ed esperto, mi appassiona e sono un estimatore della scienza meccanica in generale, e quindi so di che cosa parlo, affermo che tutto questo ? semplicemente folle.
Se da una parte ? incomprensibile e censurabile il comportamento degli ispettori e supervisori dell’assetto virio nazionale, se altrettanto ? quantomeno criticabile la scelta di Ferri, certamente il comportamento dei costruttori di autovetture ? altrettanto sanzionabile sotto tutti i profili, anche quello penale.
Un veicolo da duecento cavalli ? un potenziale proiettile, non lo si pu? commercializzare impunemente e liberamente, occorre che chi lo utilizza abbia la competenza e le consapevolezza necessaria, come un porto d’armi.
Analizziamo i dati tecnici che ho riportato poco sopra sviscerando gli effetti di questi freddi dati, perché ogni oggetto in movimento ha un punto di partenza, un punto di arrivo, un percorso, un tempo di trasferimento, una velocit? di trasferimento e tutto questo ha degli effetti su tutti i soggetti in azione ed anche in soggetti passivi all’azione.
Vale la pena di sottolineare ad esempio che un veicolo che viaggia a 36 km/ora percorre 10 metri in un secondo, ripeto in un secondo percorre 10 metri!.
Per avere idea dei fatti, dei dati e degli agenti che intervengono nello spostamento di un veicolo, un oggetto, una massa basta aggiungere un ulteriore parametro che ? il tempo di reazione alla percezione di pericolo.
Faccio rilevare che una persona giovane, in buono stato di salute, con un buon grado di attenzione alla guida, raggiunge tempi attorno al mezzo secondo, che purtroppo peggiorano con l’et?, con la disattenzione alla guida, con l’uso di alcool o droghe.
Una volta rilevato il pericolo bisogna attivare la muscolatura della gamba e premere con la giusta pressione il pedale del freno, il che richiede in un individuo al meglio della sua forma almeno un altro mezzo secondo, o pi?, a seconda dei parametri sopra citati.
Da evidenziare inoltre che un’auto in perfette condizioni di manutenzione, con un fondo stradale in eccellente stato non pu?, per via del calcolo della superficie di appoggio dei pneumatici e il coefficiente K di attrito decelerare ad a pi? di 0,5 – 0,7 g/sec2, senza perdere aderenza e controllo
Il che significa che per arrestarsi completamente partendo da una velocit? di 36 k/ora in condizioni ottimali occorrono :
1) 0,5 – 1,0 SECONDI PER ACCORGERSI DEL PERICOLO,
2) 0,5 – 1,0 SECONDO CIRCA PER INIZIARE A FRENARE,
QUINDI TOTALI CIRCA 1 – 2 SECONDI,
NEL QUAL TEMPO SI SONO PERCORSI CIRCA DIECI – VENTI METRI,
3) INFINE, SEMPRE CHE I FRENI E LE GOMME E IL FONDO, SIANO IN
PERFETTO STATO SI PUO’ INIZIARE A FRENARE E DECELERARE A 0,5 g/sec2.
IL CHE VUOL DIRE PERCORRERE ALTRI DIECI METRI CIRCA.
Quindi distanza di arresto totale a 36 km/h uguale a 17 – 20 mt.
Ponendo di viaggiare a 72 km/h la distanza di arresto diventer? 54 – 60 mt..
A 144 km/h diventer? 188 mt., a 180 km/h diventer? 285 mt., a 216 km/h diventer? 402 mt.
Ma senza voler essere pessimisti e pensare ad una frenata improvvisa alla velocit? di 216 km/h, anche solo procedere su strada libera, con fondo perfetto e con clima ideale, significa percorrere in un secondo sessanta mt., parlo per esperienza diretta, a quella velocit? la prospettiva della strada assume un aspetto di freccia. Questo gi? a partire da circa 180 km/h, freccia che da appuntita si restringe sempre pi? all’aumentare della velocit?, evidenziando il fatto che al minimo errore di traiettoria si viene puniti finendo fuori strada con tutte le drammatiche conseguenze che si possono immaginare.
Alcuni anni or sono mi sembra di ricordare esistesse un limite di cilindrata a milletrecento cm.3 per i neopatentati, ora non ce n’? traccia nel codice della strada, c’? solo all’art. 117 un pallido accenno a sanzioni se si azzardano a sorpassare i 100 km/h in autostrada (come faranno innesteranno la terza per tutta la durata del viaggio?).
Per favore non giochiamo a prenderci in giro.
Questi ragazzi, innate in sé, hanno le pi? peculiari caratteristiche per morire giovani; sono sconsiderati e temerari, curiosi, assetati di esperienze e sensazioni, e pertanto portati a mettersi alla prova, ad esibirsi con i coetanei e con le loro ragazze, sono di pari per la maggior parte inesperti, inconsapevoli delle reazioni del mezzo, ignoranti delle conseguenze che possono derivare da un urto a simili velocit? e soprattutto diseducati dalla sottocultura imperante e dominante sui media pi? diffusi, dove si premia il trasgressore, si enfatizza la figura del selvaggio insofferente delle regole e delle leggi.
Questo potrebbe pure essere in qualche modo condiviso o tollerato, il guaio ? che nelle fisica e nella dinamica le tre regole sono ben precise, immutabili, inviolabili anche dai pi? furbi in assoluti, e non perdonano nessun errore a nessun individuo, l’errore ? una condanna immediatamente eseguita.
Ci ritroviamo quindi 12.000 vite all’anno sacrificate all’industria automobilistica, la maggior parte giovani sotto i trent’anni.
Ecco qual’ ? il terzo Moloch.
Ma i feriti dove vanno a finire?
Ovviamente tornano al primo Moloch, come nel gioco dei Monopoli.
Ma c’? ancora qualcosa di sviscerare che va portato alla luce.
Vi sarete anche voi domandati : < ……perché continuare a produrre automobili quando …. :
1) nelle citt? non ci sono pi? parcheggi;
2) le strade sono tutte intasate di automobili parcheggiate in seconda e terza fila;
3) i comuni fanno pagare parcheggi per la sosta delle auto a prezzi da nababbi;
4) le auto sono diventato uno dei mezzi per spennare il cittadino – contribuente;
5) ed ancora continuare a produrre automobili sempre pi? veloci quando la velocit? media in citt? ? di 12 km/h;
6) e nelle autostrade ormai i costi del pedaggio ha raggiunto il costo dei biglietti aerei o dei treni superveloci;
7) auto che, pure in presenza di innovazioni tecnologiche dovute all’informatica applicata all’alimentazione dei motori permettono prestazioni da formula uno di una ventina di anni fa anche ad’un’utilitaria, ciononostante invece ridurre le prestazioni ormai assolutamente esuberanti le pratiche necessit? e di privilegiare la drastica riduzione dei consumi, spinge ancora sull’acceleratore per incentivare il consumo di carburanti.
8) soprattutto in presenza e nella piena disponibilit? di alternativa fornita da una tecnologia ormai vetusta come quella dei veicoli a motore elettrico;
ricordo a questo proposito che a partire dagli anni trenta nelle grandi citt? il regime fascista mise in funzione innumerevoli linee di servizio pubblico di tram e di filobus elettrici, che in molti casi ancora oggi vedono in funzione gli stessi veicoli di allora; il che mi sembra sia la prova provata della bont? delle scelte di allora. Senza considerare poi il costo energetico per produrre nuovi veicoli e il relativo inquinamento industriale necessario per produrli.
9) Ed infine le vetture elettriche che fine hanno fatto?, nessuna fine, ci sono, ma l’industria ne tiene artificiosamente alti i prezzi per scoraggiarne la diffusione, del resto non esistono ad esempio i “muletti” elettrici che scaricano e caricano merci tutto il giorno senza nessun problema di sorta?
Tutto questo sta a significare una scelta ben precisa, una strategia voluta, decisa e pianificata da parte dei nostri cari governanti, scelta che ha un mandante ben definito ed inequivocabile : le multinazionali del petrolio e tutto il carrozzone di affini e clientele varie che si portano dietro, ivi compresa tutta la nostra filiera sociale, e quindi anche il sacrificio di vite umane rientra nel progetto ed ? finalizzata allo scopo di creare vantaggio a questi ben definiti soggetti.
E questo ? il quarto Moloch a cui si deve sacrificare.
Sacrificare la salute degli abitanti delle maggiori citt? i cui bambini soffrono di asma ormai per oltre il 30%.
Una chicca, una statistica dell’ I.S.T.A.T., mentre nella media nazionale i cittadini sopra i 74 nni di et? sono in proporzioni variabili fra il 12,8 % e il 10,0 % nelle grandi citt? scende a circa il 5 % - 6 %.
In parole povere significa che nelle grandi citt? gi? ora, poi sar? peggio, la gente muore prima dei 74 anni il doppio rispetto a chi abita nelle campagne. Sar? l’aria?
Eppoi non vorrete mica vivere in eterno?, volete mandare in fallimento l’I..N.P.S?
Forse sono un vaneggiatore, illuso, allucinato di suo, ma la visione che ho rappresentato, non mi sembra cos? infondata, eterea, evanescente, al contrario penso di aver colto il senso diffuso e soffuso nel sistema sociale post – industriale moderno, un senso che seppure inespresso, indefinito ed indefinibile pervade ogni azione della nostra societ? stringendola e soffocandola in una morsa debilitante e mortale per la reale realizzazione della libert? e della democrazia.
Questa non ? democrazia né libert?, ? soltanto una realt? ibrida in cui si mischiano ed intersecano reale e virtuale ed in cui gli attori reali sono soltanto i Moloch mentre i cittadini sono pure loro soggetti reali, ma passivi, che subisco le azioni di altri, dei Moloch mentre tutte le azioni ed i fatti invece sono virtuali, falsi, immaginari, ma li si propina agli attori passivi come reali, veri, concreti.
Ed i milioni di drogati, fra cui anche buona parte dei nostri governanti? Anche loro rientrano in questa grande recita, ma loro sono allucinati doppiamente, in quanto inseriti in una realt? virtuale recitata a soggetto, ed essi stessi sono a loro volta sballati dagli stupefacenti che consentono una percezione della realt? gi? mistificata, ancora pi? distorta e davvero allucinata. Non ? una bella visione, ma purtroppo questo ? il mondo in cui viviamo.
Ad una prossima occasione vi racconter? di altri Moloch.
In conclusione ed in estrema sintesi : ogni cultura e societ?, come ad esempio quella spartana citata all’inizio, si organizzano secondo regole che esse ritengono pi? virtuose, redditizie, efficaci.
Molto spesso questo risulta vero e valido all’inizio, il guaio ? che come tutte le strutture in divenire si modificano rapidamente e radicalmente e quello che era il progetto originario viene totalmente travisato e deformato, scoordinato, per cui si giunge al paradosso del Moloch che sacrifica e fagocita se stesso, in quanto apparato del tutto incapace di autorevisione, aggiornamento, rivisitazione, riconversione.
Questo sta avvenendo in tutte le societ? occidentali e quindi, con le dovute varianti peculiari della cultura, anche in Italia. Occorre rivedere, tenendo conto delle tante variabili in gioco, tutte le strutture e le regole alla base della nostra Societ? per evitare, se possibile, il crollo del sistema, accompagnandolo nelle drastiche necessarie mutazioni, o quantomeno tentare di limitare i futuri danni che sicuramente si verificheranno ancor pi? di quanto stia accadendo ora.
Orazio Fergnani.